lunedì 24 novembre 2014

Guerra social tra i fratelli Muccino, Gabriele attacca Silvio: "Sei manipolato come un pupazzo"

Ancora guerra fratricida in casa Muccino. E ancora una volta il teatro dello scontro sono i social network. Gabriele e Silvio, che non si parlano realmente da sette anni, si sono lanciati frecciatine più o meno pesanti a colpi di tweet.
I TWEET Infatti, Gabriele, riferendosi chiaramente alla pellicola 'Le leggi del desiderio', in uscita in tutte le sale cinematografiche, e che vede il fratello Silvio nei panni di protagonista e regista, ha twittato così: ''Fa un film su chi manipola le coscienze! E chi meglio di lui, manipolato da 10 anni, conosce il tema che racconta!". A questo sono seguiti a distanza altri post al veleno come questo: "Il tuo film è di una signora che ti gestisce, come un ventriloquo il suo pupazzo, da un tempo ormai irreversibilmente lontano. 




Sono 7 anni che non mi parli senza ragione. Nelle interviste che rilasci, non mentire o millantare più. La famiglia è sacra. Eri un grande attore, e un grandissimo fratello. Ora i tuoi occhi sono opachi... è forse ora di guardarsi allo specchio. Ti auguro il meglio col tuo film, ma non farmi mai più leggere lanci di agenzie e interviste che infangano i nostri anziani genitori. Uso twitter perché alle mie email hai risposto minacciando via legale per tenermi a distanza. Quale distanza puoi mai colmare?".

A 'plagiare' il minore dei Muccino sarebbe stata Carla Vangelista, sua amica e partner professionale, che a giugno del 2013, dopo essere stata accusata di manovrare Silvio decise di querelare il regista di 'Sette Anime'.  LA REPLICA SU FACEBOOK "A spingermi sono le parole, basse e infamanti, secondo le quali sarei stato 'plagiato' e 'sequestrato': io, un uomo di 31 anni, e da chi? da Carla Vangelista, un’amica, una scrittrice che collabora con me da anni, ingiustamente offesa dalle deliranti accuse di Gabriele. Non riesco a leggere niente di costruttivo nel cuore di quelle dichiarazioni. Non vedo l’artista, che mai mi sarei aspettato cadere così in basso, al punto da trascinarmi per anni nel fango del pettegolezzo più bieco, e non vedo neppure il fratello perché Gabriele conosce benissimo i motivi del mio allontanamento". 

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